KATIA GIRINI
Egidio Albanese parte dalla ricerca di dettagli architettonici o semplicemente stilistici desunti dall'antichità e
sa trasformarli in una dimensione senza tempo, di matrice talvolta surrealista, tal'altra più semplicemente simbolica.
Ecco allora che le figure riprese da antichi affreschi sono fonte di ispirazione per realizzare quadri dalle tematiche "corali", molto vicine al senso che gli venne attribuito dalla tragedia classica, raccontando una varietà dei personaggi e di momenti. Una serie di gradevolissime apparizioni, di citazioni più o meno realistiche, sempre interpretate e rinnovate attraverso la magia dei colori, della resa degli effetti di luce e della sperimentazione tecnica, così da trascendere il reale raffigurato verso una nuova concezione "universalistica" della rappresentazione che, anche attraverso il ripresentarsi dell'elemento distintivo del "cerchio", vuole descrivere la forza dell'essenzialità dell'espressione artistica che si nega al passare del tempo. Il messaggio diventa ancora più interessante quando, a fare da sfondo in modo apparentemente paradossale, viene utilizzato lo stile e la leggerezza delle geometrie di Kandinsky, in un inverosimile e, per questo suggestivo, viaggio tra passato e futuro. Katia Girini
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