ARTISTI CONTEMPORANEI |
"Ho perduto la mia goccia di ruggiada"
dice il fiore al cielo mattutino. che ha perduto tutte le sue stelle. (Rabindranath Tagore) |
Riconosciamo frequentazioni estetico-intellettive, deputate ad attualizzare l'atavica dimensione culturale dei mitici eroi-guerrieri, delle suadenti vestali, degli dei titanici alati, laddove l'evento figurativo induce raccolta riflessione per l'avvenuta consapevolezza di un'oggettiva trasposizione spiritualistica del passato con il presente, quasi a voler carpire gli arcani segreti e le pregnanti leggende dell'aurea purezza della poesia mediterranea.
Ci troviamo innanzi ad un'attenta e calibrata palingenesi perché, in ultima analisi, Egidio Albanese ha dipinto il proprio inconscio da sempre assetato di conoscenza, autointerrogandosi a fondo sui grandi perché esistenziali. E questa struggente passione di sentore romantico che ha contraddistinto il suo intenso vissuto, lo ha indotto fatalmente ad intraprendere l'impervio cammino della ricerca evolutiva, laddove il riferimento intimista alle proprie origini, esplode in tutta quanta la propria veemenza, lasciando velati messaggi attraverso le marcate significazioni filosofiche delle tele, dominate da inquietudine, mistero, tripudio, grande silenzio..... Così il crepuscolo epico, sciabola sinfonie omeriche, immagini, luci e colore, nelle eteree sovrapposizioni delle campiture scenografiche chiaroscurali, propriamente ed esclusivamente espressioniste.Da questi concettualismi profondi, il pittore trae linfa vitale ed ispirazione, così compone e dispone l'atto gestuale, intercalando ai prediletti capitoli ideografici del pensiero, allegorie e simboli metafisici.
Alludiamo alle svettanti anatomie animali dei
cavalli, , ai tratteggi murali miniati, alle tematiche fantastiche, al paesaggio contemporaneo rivisitato in chiave onirico-surreale, in cui una Venezia, immortale viene celebrata quale sovrana di eterne virtù; il tutto disegnato in cromie sofferte e macerate, mai allo stato puro.
Così, quasi per effetto esoterico, anche le pigmentazioni coloristiche condividono la folgorazione dell'incombente ansia creativa, allorquando Egidio Albanese, analizzando il proprio ruolo di artista contemporaneo innamorato della libertà e della bellezza, lancia il suo grido possente alla vita.
Dopo lunga e meditata preparazione dell'opera, si ha il primo inizio in cui l'artista, indossando le vesti del vate, vibra d'inebrianti emozioni, mentre il suo cuore di antico cantore muta il racconto in pittura….
Un artista, questo Egidio Albanese, che da autentico ed instancabile autodidatta ha lungamente studiato, sperimentato, appreso dagli insegnamenti del Maestro contemporaneo Alfredo Levo (con il quale integerrimo personaggio vige a tutt'oggi, un fraterno rapporto di reciproca stima), giungendo a risultati di rilievo che fanno presagire un radioso avvenire.